Come consuetudine, l’Ambasciatore del Paese che guida il semestre di presidenza UE ha voluto ospitare i soci Diplomatia per una panoramica sulle priorità del programma.
Dopo i saluti di benvenuto del nostro Responsabile per le Relazioni Diplomatiche Ambasciatore Mario Boffo e i ringraziamenti del caso, l’Ambasciatore Adam Zoltàn Kovàcs ha aperto i lavori della sessione di domande moderate dalla bravissima ed inflessibile Maria Antonietta Spadorcia, storica commentatrice politica del TG2.
L’intervista è subito entrata in medias res con la richiesta di quali fossero i principali nodi caldi della Geopolitica che l’Ambasciatore Kovàcs ha elencato, senza preamboli, le seguenti istanze:
Ha poi proseguito nell’individuare le 7 priorità della presidenza Ungherese, auspicando che il suo Paese possa essere un “Onesto Moderatore”
Priorità:
L’Ambasciatore rispondendo ai numerosi interventi dalla platea ha affrontato i temi con spirito di sintesi, senza scadere nella superficialità, e mantenendo le posizioni dei due interlocutori salde ma reciprocamente rispettose, toccando anche temi scomodi di geopolitica internazionale come le elezioni americane del prossimo novembre, approvazione del nuovo patto europeo, trattative diplomatiche per la risoluzione dei conflitti.
Prima di chiudere il report vogliamo citare la geniale intuizione del logo della Presidenza che, ispirandosi al celebre cubo del connazionale Rubik reinventa la complessità e pluralità della Unione Europea – dal motto e pluribus unum - come fosse un magnifico gioco di abilità e destrezza politica e diplomatica.
Il Segretario Generale, Sabina Ciuffa, nel ringraziare e omaggiare l’Ambasciatore e la moderatrice Dott.ssa Spadorcia del gagliardetto di Diplomatia, ha voluto simpaticamente ricordare l’origine “canoviana” della “Camera di Commercio e Cultura Mattia Corvino”, voluta oltre 30 anni fa dal Fondatore Stefano Balsamo.
A conclusione dell’evento, la celebrazione dell’amicizia tra i due Paesi con un vin d’honneur sotto l’auspicio della volontà di cooperazione.
MRB
Photo by Fabrizio Latini